Concordato preventivo


28/01/2013

In materia di concordato preventivo riveste importanza fondamentale la prorposta di concordato la cui concreta realizzazione dovrà essere valutata e verificata dal Giudice sotto il profilo della legittimità  sussistente allorchè la cd "causa della procedura concorsuale" possa dirsi effettivamente perseguita e indubbiamente raggiungibile. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno enunciato il seguente principio di diritto: "Il giudice ha il dovere di esercitare il controllo di legittimità sul giudizio di fattibilità della proposta di concordato, non restando questo escluso dall'attestazione del professionista, mentre resta riservata ai creditori la valutazione in ordine al merito del detto giudizio, che ha ad oggetto la probabilità di successo economico del piano ed i rischi inerenti; il controllo di legittimità del giudice si realizza facendo applicazione di un unico e medesimo parametro nelle diverse fasi di ammissibilità, revoca ed omologazione in cui si articola la procedura di concordato preventivo; il controllo di legittimità si attua verificando l'effettiva realizzabilità della causa concreta della procedura di concordato; quest'ultima, da intendere come obiettivo specifico perseguito dal procedimento, non ha contenuto fisso e predeterminabile, essendo dipendente dal tipo di proposta formulata, pur se inserita nel generale quadro di riferimento, finalizzato al superamento della situazione di crisi dell'imprenditore, da un lato, e all'assicurazione di un soddisfacimento, sia pur ipoteticamente modesto e parziale, dei creditori, da un altro".
Cfr. Sentenza n. 1521 del 23 gennaio 2013