danno morale e biologico


21/01/2015

Ancora una pronuncia in un settore delicatissimo e che si presta ad interpretazioni oscillanti. La questione riguarda le varie sfaccettature del danno alla persona. Ad avviso della Suprema Corte ""ricorrono numerosi casi in cui, pur non sussistendo un significativo danno biologico, sussiste invece un rilevante danno morale, ragione per la quale la valutazione del danno morale va operata caso per caso e senza che il danno biologico possa essere un riferimento assoluto"".

 

Tale impostazione si uniforma al principio delle c.d. sentenze di s.Martino che hanno affermato che il danno derivante dalla  consapevolezza dell'incombere della propria fine sia del tutto svincolato da quello più propriamente biologico, e postuli una ben diversa valutazione sul piano equitativo, sub specie di una più corretta valutazione della intensissima sofferenza morale della vittima. Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 26 maggio 2014 – 20 gennaio 2015, n. 811